Ogni tanto credo sia utile fermarsi, rilassarci e riflettere sul nostro modo di approcciare la vita e il lavoro. Una riflessione che stiamo facendo in questi giorni è che se vogliamo fare più progressi nella nostra vita, in qualsiasi ambito, dobbiamo iniziare a rallentare. Sembra controintuitivo, e un po’ lo è! Non hai mai pensato all’importanza di rallentare?
Rallentare per fare di più
L’obiettivo di rallentare non per andare più piano, ma per agire in modo più efficace. Ci permette di concentrarci sulla qualità più che sulla quantità. Fare le cose bene invece di farne di più.
Rallentare ci permette di individuare ciò che per noi è uno sforzo sostenibile, cioè uno sforzo che ci permette di fare le cose che ci piace fare e che vogliamo continuare a fare.
Rallentare permette di mettere intenzionalità piuttosto che reattività: fare ciò che decidiamo di fare, che vogliamo fare piuttosto che lasciarci sopraffare dalle cose che “dobbiamo” fare.
Quando facciamo qualcosa più lentamente e con intenzione, lo rendiamo più fluido. Fluido significa fare le cose con qualità e in modo efficace, in un progresso continuo e a lungo termine.
Ma se rallentare è così importante, perché non lo facciamo più spesso?
Perché “attento e lento” non è il nostro stato predefinito?
Perché rallentare è difficile!
La narrazione tossica: “di più è meglio”
C’è una narrazione tossica presente nell’attuale società moderna: “Di più è meglio”.
Lo si vede sotto forma di consumismo che si riversa anche sulle aree della nostra vita. Spesso senza rendercene conto, questa narrazione alimenta uno schema di pensiero distruttivo anche quando si cerca di fare progressi nelle cose che ci interessano.
“Se non sto vedendo i risultati che vorrei, allora devo fare di più! Sforzarmi di più! Farlo più velocemente! Metterci più impegno!”
C’è qualcosa di attraente nell’idea che il duro lavoro possa risolvere tutti i nostri problemi. È semplice e ci dà un chiaro percorso in avanti. Certo l’azione genera risultati e questo è innegabile e non dobbiamo dimenticarlo, ma è solo una parte della storia.
Come fai le cose?
L’altra parte della storia, che spesso tendiamo a dimenticare, è come facciamo le cose.
Ci sono dei pericoli nel voler fare “più” e sempre di “più”.
Immagina di essere in auto, su una strada sterrata, dove ha appena finito di piovere e di rimanere impantano nel fango. Più spingerai il piede sull’acceleratore, più il motore andrà su di giri e le ruote gireranno più velocemente.
L’approccio “fare di più” è come pigiare il piede sull’acceleratore, mettendoci più sforzo e non riuscendo a fare progressi.
Rallentare, invece, ci dà l’opportunità di considerare approcci alternativi. Forse c’è un modo diverso per uscire da quel pantano.
Agire con l’idea che “di più è sempre meglio, quindi devo fare di più” contribuisce a:
- far crescere l’ansia dentro di te: “Come potrò mai arrivare dove voglio?”
- alimentare una mentalità di scarsità e impazienza: “Non sto facendo abbastanza”
- nutrire le tue paure: “Se non creo quello che voglio qui, allora non starò bene nella vita”
- avere una mente sovraccarica: “Così tanto da fare, così poco tempo!”
I benefici del rallentare
Rallentare ti fa ritrovare la chiarezza in questi tempi frenetici e stressanti. Dedica attenzione al tuo sentire, lasci andare tutto ciò che non ti serve, stabilendo con chiara intenzione di andare avanti.
Rallenta e riposati per ritrovare grande vitalità e fare il pieno di energia.
Cogli l’occasione per lasciare andare la voglia di fare di più.
E ogni volta che ti senti sopraffatto, ricordati che c’è sempre qualcosa che puoi fare per cambiare questa situazione: poiché il mondo intorno a te riflette ciò che è dentro di te, rallenta e prenditi un momento per ascoltare cosa il tuo mondo interiore ha dirti.
Se non è oggi il momento migliore per rallentare, quando mai lo sarà?
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