La maggior parte delle persone pensa che per essere un buon ascoltatore basti applicare questi tre aspetti: non interrompere chi sta parlando, seguire le espressioni facciali ed essere in grado di ripetere quasi alla lettera ciò che l’altro ha appena detto.
Il buon ascoltatore non è una spugna che assorbe tutto, ma è qualcuno che sostiene i pensieri dell’altro dando, se possibile, un feedback costruttivo.
Quando sei seduto faccia a faccia in una conversazione con qualcuno – il tuo partner, un amico, tua figlia, i tuoi genitori, un collega di lavoro – quanto spesso pensi effettivamente alle parole che stanno uscendo dalla bocca dell’altra persona?
Le ricerche dimostrano che solo circa il 10% di noi ascolta in modo efficace. Siamo così distratti dai rumori esterni, dalle notifiche dei nostri cellulari, per non parlare delle nostre liste interminabili di cose da fare, che facciamo fatica a concentrarci e ad ascoltare quando le persone ci parlano.
E se non siamo distratti dalla tecnologia, i nostri stessi pensieri possono impedirci di ascoltare un’altra persona. Spesso pensiamo di stare ad ascoltare, ma in realtà stiamo solo pensando a come intervenire per raccontare la nostra storia, offrire un consiglio o anche esprimere una critica. In altre parole, non stiamo ascoltando per capire, ma piuttosto per rispondere.
L‘ascolto attivo è un’abilità essenziale e uno dei modi migliori per connettersi con un’altra persona. Fortunatamente è un’abilità che può essere migliorata con un po’ di attenzione e di allenamento.
Per prima cosa vorrei porre l’attenzione sulla differenza che c’è tra il sentire e l’ascoltare.
Il sentire è un atto fisiologico, l’orecchio sente i suoni emessi nell’ambiente; l’ascoltare invece coinvolge la nostra capacità di spacchettare il significato delle parole, dei silenzi e dei gesti.
Come essere un buon ascoltatore
Cosa ti rende un buon ascoltatore?
Riconosci le emozioni di chi sta parlando
Quando qualcuno è molto carico emotivamente o è stressato, è controproducente rispondere al contenuto e ignorare l’emozione. Infatti le persone hanno bisogno di sentirsi ascoltate prima con il cuore, poi con la testa, quindi la cosa migliore che puoi fare è riconoscere l’emozione.
Quando senti che l’altro ha delle emozioni forti e le riconosci, convalida questo suo sentire in modo non giudicante.
Coltiva l’apertura mentale e l’accettazione
Per riuscire ad ascoltare in modo efficace senza perderti in mille congetture avanzate dalla tua mente, è importante l’apertura mentale che va a braccetto con l’accettazione.
È molto facile giudicare ciò che gli altri dicono, e pensare a quale consiglio offrire mentre senti l’altro parlare. Evitare di giudicare ti permette di concentrarti di più su ciò che la persona sta dicendo e meno sulla tua interpretazione di quello che viene detto.
Poniti queste domande:
- Posso rimanere pienamente presente e ascoltare profondamente?
- Posso astenermi dal dare consigli?
- Posso evitare di giudicare ciò che l’altra persona sta dicendo ed essere accogliente?
- Posso evitare di interpretare l’esperienza di questa persona?
Fai domande aperte
Fai domande aperte, come ad esempio:
- Com’è stato?
- Come ti sei sentito?
Questo migliorerà il dialogo, lo farà scendere in profondità e ti dà la possibilità acquisire informazioni importanti sullo stato d’animo della persona davanti a te.
Sembrano due domande facili, ma non è proprio così. Spesso si ha la ritrosia di fare queste domande perché una volta che le hai fatte ti tocca ascoltare la risposta.
Nella risposta a queste domande uno può mettersi a nudo, sono delle domande che aprono una sorta di intimità, e spesso si sfugge all’intimità dei sentimenti. Si ha paura del sentire dell’altro.
Impara a riformulare
Sviluppare l’abitudine di riformulare è uno dei modi migliori per “ascoltare per capire” invece di “ascoltare per rispondere”.
Cosa vuole dire riformulare? Non è ripetere quello che ti viene detto come un pappagallo, ma trovare altre parole per esprimere quel concetto. Cosa puoi dire? Ecco alcuni esempi:
- Solo per essere sicuro di aver capito bene…
- La tua preoccupazione principale è…
- Quello che mi stai dicendo è…
- Se ho ben capito quanto mi hai detto…
- Dunque, secondo il tuo punto di vista…
- In altre parole, mi vuoi dire che…
Comunicando in questo modo ti assicuri di avere capito quello che l’altro voleva dire, e se non è così, l’altro ha l’occasione per rispiegartelo con parole diverse. Come puoi immaginare, la probabilità che ci siano dei fraintendimenti è minore.
Questa convalida di quanto l’altra persona ha detto, non è solo importante per l’ascolto attivo, ma è anche un modo per costruire la relazione. Per chi parla è un segnale che l’ascoltatore non solo ha sentito ciò che è stato detto, ma lo ha compreso abbastanza bene da volere ulteriori informazioni.
Cerca di capire la sostanza di ciò che l’altra persona sta dicendo.
Poni domande per aiutare l’altro a vedere da una prospettiva diversa
Una buona cosa è quella di fare domande che chiariscano le idee dell’altra persona e la aiutino a vedere il problema sotto una nuova luce. Questo significa anche immettere alcuni pensieri e idee sull’argomento che potrebbero essere utili all’altra persona. Tuttavia, i bravi ascoltatori non si intromettono mai nella conversazione in modo tale da diventare loro stessi o i loro problemi l’argomento della discussione.
“Ascoltare è molto più che permettere a un altro di parlare aspettando la possibilità di rispondere. La bellezza dell’ascolto è che chi viene ascoltato comincia a sentirsi accettato, comincia a prendere le sue parole più seriamente e a scoprire il suo vero sé. L’ascolto è una forma di ospitalità spirituale con cui si invitano gli estranei a diventare amici”. – Henri Nouwen
Fai pratica
Ti propongo un esercizio per fare pratica. Non richiede molto tempo e ti prepara a come ci si sente ad ascoltare attivamente, in modo da poterlo mettere in pratica nei tuoi incontri quotidiani.
Trova una persona disponibile a fare pratica con te, tuo figlio, il tuo partner, un amico. Mettetevi uno di fronte all’altra senza altre distrazioni che un timer. Per due minuti uno di voi parlerà, mentre l’altro ascolterà.
Se sei l’ascoltatore, non parlare e non rispondere durante questi due minuti, ma sentiti libero di usare espressioni facciali o annuire con la testa mentre ascolti. L’idea è quella di ascoltare le parole per il piacere di ascoltare, non per rispondere. Poi scambiatevi i ruoli per altri due minuti.
Non sai di cosa parlare? Comincia parlando semplicemente di come stai. Non stare in superficie, ma cerca di ascoltarti e di scendere un po’ in profondità.
Tutti hanno qualcosa da dire, parole da cui possiamo imparare, una storia da raccontare.
Ti incoraggio ad ascoltare davvero coloro che ti circondano, sia che si tratti una persona che conosci bene o di una nuova conoscenza personale o professionale.
Le parole di qualcuno possono portarti in mondi inaspettati e riempirti di una ricchezza meravigliosa.
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