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Il 30 maggio 2020 ero incollata agli schermi della tv per il decollo della Crew Dragon, una capsula spaziale con a bordo due astronauti americani che sarebbe attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, dopo 19 ore di volo. Questo evento è passato alla storia come il primo lancio spaziale americano della NASA effettuato da un’azienda privata, la SpaceX di Elon Musk.
Ero affascinata dalle operazioni di lancio, dallo sganciamento del razzo Falcon 9 e il suo rientro dopo poco più 9 minuti dalla partenza, con l’atterraggio perfettamente riuscito su una chiatta in mezzo al mare a 500 km dalla costa (wow, un puntino minuscolo centrato da un’altezza strepitosa!), l’entrata in orbita della capsula, l’aggancio alla ISS, proprio come quando da bambina guardavo i lanci dei primi Space Shuttle.
Cosa mi ha attirato di questo avvenimento? Sicuramente il fascino dello spazio, dell’uomo che si avventura al di là dei propri limiti nell’ignoto più assoluto. Oltre a questo ho scoperto la figura visionaria di Elon Musk, che conoscevo in modo superficiale e di cui avevo un’opinione un po’ così.
Chi è Elon Musk il ‘visionario’
Tutti credo siamo a conoscenza del fatto che Musk, oltre a SpaceX, ha fondato anche la Tesla Motors (specializzata nella produzione di auto elettriche, pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico), ma non solo: senza Musk non esisterebbe PayPal, un servizio che tutti oggi utilizziamo nei pagamenti online, e ancora Neuralink (che si occupa di neurotecnologie), SolarCity (progetta, finanzia e installa sistemi di energia solare), OpenAI (organizzazione non profit di ricerca sull’intelligenza artificiale), e poi ancora i treni iperveloci, solo per citarne alcuni. Uno degli obiettivi di Musk è quello “di ridurre il riscaldamento globale tramite l’utilizzo di energie rinnovabili, e ridurre il ‘rischio di un’estinzione umana’ stabilendo una colonia umana su Marte” con i futuri viaggi spaziali.
Solo alcuni accenni sulla sua vita: nato in Sudafrica, vittima di bullismo negli anni delle scuole, ha la testa sempre immersa nei libri, a 12 anni inventa il suo primo videogioco; per evitare il servizio militare che all’epoca era legato ancora all’Apartheid, a 17 anni si trasferisce dapprima in Canada e poi negli USA; per pagarsi gli studi lavora part-time come bracciante in una fattoria e come addetto alla pulizia del locale caldaia di una segheria per 18 dollari l’ora. Già a 24 anni inizia la sua avventura come imprenditore… che poi lo porta dove è oggi.
Sicuramente un personaggio dalla personalità molto particolare, con dichiarazioni e atteggiamenti che possono essere più o meno discutibili, ma questo non è l’aspetto di Elon Musk sul quale voglio soffermarmi.
Voglio porre l’attenzione su altri aspetti e qualità che ognuno di noi potrebbe fare propri. Quindi vediamo cosa ho imparato da Elon Musk.
Che cosa ho imparato da Elon Musk
# 1. Continua a provarci
Anche gli obiettivi più improbabili possono essere conquistati fino a quando ci si prova. Se abbiamo un sogno, un obiettivo, dobbiamo continuare a crederci: è solo provando e riprovando che i sogni possono diventare realtà, che gli obiettivi, di qualsiasi tipo, possono essere raggiunti.
Nel nostro caso immagino non parliamo di inventare un razzo che ci mandi nello spazio: ogni obiettivo ha la sua dignità, pur ‘piccolo’ che sia, se per noi è importante ha un valore. Voglio perdere 10 kg? Voglio prendere una prima laurea a 50 anni? Voglio imparare ad andare a cavallo o a nuotare a 70? Voglio diventare uno scrittore di successo? Un musicista? Un’artista? Voglio essere un’insegnante capace di trasmettere l’amore per la cultura? Ebbene, andiamo avanti nonostante ci possano essere degli ostacoli, o la strada è difficile. Continuiamo a provarci. Non arrendiamoci e teniamo nella mente il nostro obiettivo finale.
# 2. Se il percorso più breve per raggiungere il tuo obiettivo non è praticabile, trova un’altra strada
Musk a 17 anni voleva vivere il sogno americano, ma non era così facile ottenere il visto per gli USA, così è volato in Canada, ha frequentato lì l’università, e dopo 2 anni è riuscito ad entrare negli Stati Uniti.
Non rimaniamo fossilizzati sull’idea iniziale o di proseguire la strada che avevamo programmato all’inizio, se questa non funziona. Ci sono tante strade per arrivare nello stesso punto. Quando andiamo in montagna c’è la strada più veloce e più ripida, oppure quella che richiede più tempo ma è un po’ più lunga. La strada più ripida potrebbe non essere nelle nostre capacità o ci richiederebbe uno sforzo molto grande, tanto da farci magari desistere o arrivare stremati. Con la strada più lunga potremmo metterci più tempo, ma potrebbe essere la più congeniale per noi.
# 3. Cerca le critiche costruttive
Molte persone si sottraggono alle critiche. Preferiamo i complimenti perché le critiche ci dicono cosa c’è di sbagliato in noi o nelle cose che facciamo. I complimenti ci dicono semplicemente quanto siamo bravi. Mentre i complimenti creano soddisfazione, le critiche creano miglioramento. La critica costruttiva ci aiuta a diventare migliori facendoci notare i nostri errori.
Elon Musk è costantemente alla ricerca di critiche. Quando ha parlato con gli ingegneri automobilistici durante lo sviluppo dell’auto elettrica Tesla, ha voluto sapere cosa c’era di sbagliato nel suo progetto perché cosa c’era di buono già lo sapeva! In questo modo, ha potuto vedere quali erano gli errori e li ha corretti. Cerchiamo la critica costruttiva e impariamo da essa.
# 4. Dai potenza alla tua visione, alimentala
È importante avere una visione nella vita, che siano i nostri obiettivi generali o le nostre ambizioni. Avere una visione ci dà una spinta quando sorgono degli ostacoli, ci mantiene sulla ‘retta via’, riduce gli sbandamenti e le distrazioni.
Se abbiamo un sogno, una visione di ciò che vogliamo diventare o di qualcosa che vogliamo intraprendere, alimentiamo la nostra visione, manteniamo acceso il fuoco della motivazione.
# 5. Tutti ci possono insegnare qualcosa
Possiamo imparare qualcosa da tutto e da tutti, da ogni situazione che viviamo. I maestri sono ovunque, ma non predicano ad alta voce, sta a noi saperli trovare.
# 6. Fai del fallimento un’opzione
Prendiamo in considerazione l’idea che se facciamo qualcosa, possiamo fallire, e che fallire non è poi una tragedia. È solo stando fermi immobili che non si sbaglia. Lo sbaglio diventa costruttivo se noi ne sappiamo trarre un insegnamento, capire dove, come o perché abbiamo sbagliato in modo da non ripetere gli stessi errori e capire dove possiamo migliorare.
# 7. Prendi il controllo del problema, non permettere al problema di controllare te
Quando abbiamo un problema, spesso ci lasciamo controllare da esso, anziché essere noi ad averne il controllo. Musk ci insegna a metterci in discussione, ad analizzare un problema o un concetto fino a quando non arriviamo al nucleo e porci delle domande:
- Come posso arrivare all’origine del problema?
- È utile scomporre il problema in piccole parti? Se ho scomposto il problema in piccole parti, come posso utilizzare queste informazioni
# 8. “Più grande è il problema che ti si pone davanti, maggiore è la ricompensa che ottieni”
Le parole di Musk colgono nel segno. Credo che a tutti noi sia capitato di vivere una sfida molto grande, nella quale abbiamo dovuto impiegare tante forze, coraggio, determinazione, pazienza. Non c’è soddisfazione a vincere facile. Più grande è la sfida, più appagamento c’è quando abbiamo superato la prova.
# 9. “Penso che sia possibile per la gente comune scegliere di essere straordinaria”
Trovo che queste parole siano meravigliose: un invito ad uscire dall’ordinarietà per essere stra-ordinari. Cosa vuole dire essere straordinari? Vuole dire uscire dai soliti schemi, avventurarci in quello che per noi è sconosciuto.
# 10. Pensa in grande
Siamo soliti condurre le nostre vite ragionando per analogia, ci basiamo su cose già fatte o su quello che fanno gli altri. Mettiamo in discussione quando pensiamo o qualcuno ci dice: “È sempre stato così”oppure “Si è sempre fatto così”.
Scompaginiamo lo status quo. Facciamo domande difficili. Esploriamo, come i bambini facciamo che “perché?” sia la nostra domanda preferita. Pensiamo in grande. Anche nella nostra quotidianità ci possano essere delle strade inesplorate, dei modi diversi e nuovi di fare le cose. Possiamo essere dei pionieri e percorrere noi per primi nuove vie!
Lettura per approfondire
Ashlee Vance, Elon Musk. Tesla, SpaceX e la sfida per un futuro fantastico
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